Dopo l’abrogazione dei voucher si è aperto un periodo transitorio in cui si possono utilizzare i voucher acquistati fino al 17.03 scorso, ma non è stato normato una forma differenziata di lavoro occasionale.
Una possibile alternativa è data dal contratto a chiamata.
Leggi: Abograzione voucher, quali alternative
La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro rende noto che sono in fase di studio nuove regole per i voucher, con limiti sia per i datori di lavoro sia per i lavoratori.
Voucher: nuove regole di utilizzo
Vi è quindi una proposta di contratto telematico, semplificato, ad utilizzo però solo per le imprese fino a 5 lavoratori.
I limiti da rispettare di carattere economico potrebbe essere di 5.000 euro in ragione d’anno per ogni impresa e di 2.500 euro per ogni lavoratore con lo stesso datore di lavoro; viene inserito anche un limite di prestazione: 4 ore massimo al giorno e un monte ore di 280 annue al superamento delle quali scatterebbe l’assunzione a tempo indeterminato.
Tra e varie novità spunta anche un compenso minimo di 9 euro all’ora.
In premesse si è dato accenno alla possibilità di utilizzo per le imprese fino a 5 lavoratori, ma vi sono alcuni settori esclusi: agricoltura, edilizia ed appalti.
Voucher: quale regole per le famiglie?
Anche il settore privato legato alle prestazioni domestiche è in una situazione di stallo.
In questo caso, invece dei vecchi voucher, l’idea è quella di istituire un Libretto famiglia: una sorta di carnet di assegni del valore di 10 euro da utilizzare in caso di “piccoli” lavori come pulizia domestica, manutenzione oppure lezioni private nonché assistenza familiare.
Non resta che attendere i prossimi sviluppi.