Queste situazioni possono essere legate ad esempio ad un aumento temporaneo ed improvviso di lavoro. E’ evidente che se vi fosse costantemente necessità di lavorare oltre il normale orario di lavoro sarebbe il caso di risistemare l’organizzazione aziendale e la distribuzione del lavoro tra i vari dipendenti.
Lavoro straordinario, quando è consentito
Come detto sopra non è sempre consentito ricorrere la lavoro straordinario, proprio perchè la sua caratteristica di straordinarietà è intrinseca nel nome stesso dell’istituto. La legge prevede comunque alcune situazioni classiche, in cui è consentito ricorrere al lavoro straordinario che sono:
- Esigenze tecniche produttive eccezionali ed impreviste;
- Situazioni di forza maggiore;
- Eventi particolari: ad esempio durante alcune ferie
È evidente che si tratta di eventi circoscritti e che possono ampiamente giustificare il ricorso al lavoro straordinario.
Lavoro straordinario: tetto massimo
La Legge o i CCNL prevedono sempre e comunque un tetto massimo di ore di straordinario. Quindi, è previsto che il lavoro straordinario debba essere contenuto e debba svolgersi secondo determinate modalità e limiti. Il tetto massimo è solitamente previsto dalla contrattazione collettiva, tuttavia se non troviamo definizione all’interno dei vari contratti di settore, allora la durata è stabilita dalla Legge in 250 ore annue.
Lavoro straordinario quanto viene pagato
Nel momento in cui scatta il lavoro straordinario avviene una modifica anche a livello di retribuzione, infatti è necessario retribuire con una maggiorazione quelle ore. La percentuale di maggiorazione viene disciplinata dai contratti collettivi, che, allo stesso tempo, potrebbero prevedere che in alternativa alla maggiorazione debbano essere concessi dei periodi di riposo compensativo.
Un’ulteriore modalità di retribuzione delle ore di straordinario è quella di forfetizzare un determinato importo omnicomprensivo, in ogni caso legato alle ore effettivamente svolte.
Prendendo ad esempio due dei più utilizzati CCNL, commercio e metalmeccanica industria, vediamo come disciplinano il lavoro straordinario.
Straordinario CCNL commercio
Nel CCNL commercio lo straordinario è disciplinato dall’articolo 137. Ai sensi della vigente normativa, le ore di lavoro straordinario, intendendosi come tali quelle eccedenti l’orario normale di lavoro, verranno retribuite con le seguenti maggiorazioni da calcolare sulla quota oraria della normale retribuzione:
- 15% per le prestazioni di lavoro dalla 41a alla 48a ora settimanale;
- 20% per le prestazioni di lavoro eccedenti la 48a ora settimanale;
- 30% per le prestazioni di lavoro nei giorni festivi o la domenica;
- 50% per le prestazioni di lavoro durante la notte – intendendosi per tali quelle effettuate dalle ore 22 alle 6 del mattino, sempre che non si tratti di turni regolari di servizio.
Straordinario CCNL metalmeccanica industria
Nel CCNL metalmeccanica industria lo straordinario è disciplinato all’articolo 7. Questo specifica il limite di ore di straordinario effettuabili, pari a 2 ore giornaliere e 8 settimanali, in aggiunta al canonico limite annuo pari a 200 ore per lavoratore, elevato a 250 per le aziende fino a 200 dipendenti.
In questo CCNL la maggiorazione straordinario per lavoro a turni o non a turni. Le maggiorazioni legate al lavoro straordinario di differenziano a seconda che il lavoro sia suddiviso su turni o meno.
non a turni |
a turni |
|
lavoro straordinario prime due ore |
25% |
25% |
lavoro straordinario ore successive |
30% |
30% |
notturno fino alle ore 22 |
20% |
15% |
notturno oltre le ore 22 |
30% |
15% |
Festivo |
50% |
50% |
straordinario notturno (prime 2 ore) |
50% |
40% |
Inoltre, questo CCNL specifica chiaramente che “nessun lavoratore può rifiutarsi, salvo giustificato motivo, di compiere lavoro straordinario, notturno e festivo”.
Straordinario obbligatorio o no?
Qual è la posizione dei lavoratori nello svolgimento delle ore di straordinario? A tutti gli effetti, nonostante non tutti i CCNL lo disciplinano in modo chiaro e preciso, l’esigenza di ricorrere al lavoro straordinario pone il lavoratore in una posizione “scomoda” in quanto il rifiuto deve essere sostenuto da un motivo valido oppure nel caso in cui si sia superato il limite annuo di ore previste per ogni lavoratore.
Vuoi maggiori informazioni sull’argomento? Contattaci!