Il Decreto Anticipi ha confermato il rifinanziamento dell’Ape Sociale per il triennio 2025-2028, continuando una misura sperimentale avviata nel 2017. Questo strumento, che accompagna i lavoratori verso la pensione, è destinato a coloro che hanno un’età anagrafica di almeno 63 anni e 5 mesi e che si trovano in specifiche condizioni soggettive.
Condizioni soggettive per accedere
Il soggetto per accedere all’Ape Sociale deve trovarsi in una di queste condizioni soggettive:
- stato di disoccupazione;
- ruolo di caregiver;
- disabilità superiore al 74%;
- l’impiego in attività gravose.
La proroga ufficiale è attesa con la Legge di Bilancio 2025.
L’Ape Sociale, istituita con la Legge n. 232/2016, non rappresenta un accesso diretto alla pensione, ma offre un sostegno economico fino al raggiungimento dell’età pensionabile.
Requisiti contributivi
I requisiti contributivi variano in base alla condizione del lavoratore:
- 30 anni per disoccupati, caregiver e invalidi civili;
- 36 anni per lavoratori in attività gravose;
- riduzione a 32 anni per specifiche categorie come operai edili.
Le lavoratrici madri beneficiano di uno sconto contributivo di 12 mesi per figlio, fino a un massimo di due anni.
Incumulabilità con altri redditi
Una modifica significativa introdotta dalla Legge di Bilancio 2024 riguarda l’incumulabilità del trattamento con altri redditi, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale fino a 5.000 Euro annui lordi. Questa modifica richiede che eventuali riprese lavorative o superamenti della soglia siano comunicati all’INPS entro cinque giorni. Chi ha ottenuto la certificazione entro il 31 dicembre 2023 può ancora beneficiare delle precedenti regole di cumulabilità.
Domanda di Ape Sociale
L’accesso all’Ape Sociale richiede una doppia domanda: la prima per la verifica delle condizioni di spettanza, con scadenze specifiche per la presentazione e risposta da parte dell’INPS, e la seconda per l’effettiva richiesta del beneficio.
Il rifinanziamento della misura è stato sancito dal D.L. Ancipi n. 155, con un incremento progressivo dei fondi fino al 2028, garantendo così la sostenibilità economica del programma per i prossimi anni.
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