Quota 103, o “pensione anticipata flessibile” è la possibilità di uscita anticipata dal mondo del lavoro se la somma di età anagrafica e contributi versati determina 103.
Requisiti di accesso
Il lavoratore deve quindi avere:
- 62 anni;
- 41 anni di contribuzione versata.
Esiste però un’ulteriore possibilità per chi ha maturato i requisiti ma sceglie di rimanere al lavoro, soprattutto dopo le novità introdotte dalla Legge di Bilancio per il 2024.
Leggi l’articolo completo su Quota 103.
Incentivo per chi rimane al lavoro
Seppur Quota 103 è la possibilità di uscire dal mondo del lavoro e godersi la pensione, con le strette introdotte dalla Legge di Bilancio per chi matura i requisiti nel 2024, potrebbe non essere la scelta più azzeccata.
In cosa consiste l’incentivo?
Questi lavoratori possono decidere di rimanere al lavoro e optare per ottenere sotto forma di retribuzione la quota di contributi a carico del lavoratore stesso.
Come noto, sulla retribuzione lorda dei lavoratori viene trattenuta una quota parte di contribuzione a loro carico che concorre alla formazione del montante contributivo che determinerà poi l’ammontare della liquidazione della pensione.
Scegliendo, invece, questo incentivo non verrà trattenuta questa quota parte che diventerà a tutti gli effetti parte della retribuzione.
A cosa bisogna fare attenzione?
Questo importo di contributi non trattenuto verrà erogato al lavoratore come retribuzione e quindi subirà la tassazione fiscale.
Inoltre, non essendo più un quota di contributi il lavoratore avrà per, tutta la durata dell’incentivo una decurtazione sulla quota totale che andrà a formare la pensione futura: quindi si avrà un aumento immediato della retribuzione percepita ma una penalizzazione sulla pensione.
Tradotto in percentuale, scegliendo l’incentivo per chi rimane a lavoro si avrà un impatto a montante contributivo pari al 23,81% rispetto al canonico 33%.
Per quanto dura questo incentivo?
La scelta di opzionare questo incentivo è totalmente libera e personale per il lavoratore che, allo stesso modo, può decidere di revocarla fino al raggiungimento dell’età di vecchiaia (ad oggi 67 anni).
Se, invece, non viene revocata il beneficio dura fino al raggiungimento del primo tra i seguenti requisiti:
- conseguimento di una pensione diretta;
- raggiungimento dei requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia (67 anni), a prescindere dall’andare effettivamente in pensione;
Il lavoratore interessato deve presentare apposita domanda telematica sul portale INPS, in modo tale che l’istituto certificherà al lavoratore il possesso dei requisiti dandone comunicazione al datore di lavoro entro 30 giorni dalla richiesta e potrà procedere con l’applicazione del beneficio.
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